Il calo del desiderio sessuale (o della libido) è una problematica provocata da numerose condizioni, fisiche e psicologiche, che possono colpire sia gli uomini che le donne. Si manifesta con una riduzione della frequenza e dell’intensità del desiderio sessuale, sia spontaneo, sia in risposta a stimoli erotici. Anche se meno frequente di quello femminile, il calo del desiderio maschile si verifica più spesso di quanto si pensi. Dati recenti indicano un aumento della percentuale di disturbi del desiderio negli uomini: è stato calcolato che ne soffre il 15% della popolazione maschile di età compresa tra i 18 e i 60 anni. La prevalenza del disturbo può essere molto variabile: circa il 6% degli uomini più giovani (18-24 anni) e il 41% degli uomini più anziani (66-74 anni) hanno problemi di desiderio sessuale. Tuttavia, un persistente calo della libido colpisce solo una piccola percentuale (1.8%) di uomini tra i 16 e i 44 anni.
La libido è una delle fasi del ciclo sessuale: innesca l’eccitazione ed è strettamente connessa al piacere erotico.
Come nella donna, anche nell’uomo, il calo della libido può essere permanente (se è sempre stato presente sin dall’inizio dell’attività sessuale), acquisito (se si sviluppa dopo un periodo di normalità sessuale), generalizzato o situazionale, cioè che si verifica o meno in determinate situazioni, stimolazioni o partner sessuali. L’intensità del disturbo può essere lieve, moderata o grave. Il desiderio, infatti, è influenzato dallo stato di salute, dall’alimentazione, dai livelli ormonali, dall’assunzione di certi farmaci e da una componente psichica (presenza di fantasie, voglia di intraprendere l’attività sessuale, soddisfazione del proprio corpo ecc.). In qualche caso, la riduzione della libido è una condizione momentanea, correlata allo stile di vita e a situazioni transitorie, come lo stress, l’affaticamento e la debolezza (es. stati febbrili). Altre volte, invece, rappresenta un sintomo di patologie vere e proprie (tra cui rientrano le alterazioni ormonali e la depressione maggiore). Infatti, malattie croniche come diabete, obesità, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica, ipogonadismo, disfunzioni della tiroide e neuropatie possono talvolta esserne la causa. È pertanto necessario effettuare sempre una scrupolosa valutazione andrologica per valutare che il calo della libido non sia secondario ad altre patologie quali la disfunzione erettile o l’eiaculazione precoce che possono portare il paziente a “non desiderare” piuttosto che “fare brutta figura”.
A seconda della causa, i possibili trattamenti comprendono:
Scelte di vita più sane. Migliorare la dieta, effettuare esercizio fisico regolarmente e dormire a sufficienza , ridurre l’alcool, e ridurre lo stress;
Se la causa può essere l’effetto collaterale di un farmaco, parlare con il medico per sospenderlo e sostituirlo;
Terapia sostitutiva di testosterone;
Consulto psicologico.
Il medico può infatti raccomandare la terapia consultiva se il problema è psicologico. In molti casi, in un calo della libido può celarsi un desiderio di connessione più intima con il partner – non prettamente di natura sessuale, ma comunque un desiderio di feeling più profondo. Può aiutare, infatti, parlare di questi problemi con uno psicoterapeuta o con il partner. Se il problema è la depressione, gli antidepressivi possono aiutare, anche se, a volte, possono esserne anche la causa. I farmaci, invece, che vengono utilizzati per l’erezione (sildenafil, tadalafil ecc.) non agiscono sulla libido, pertanto consentono di ottenere e mantenere l’erezione senza effetti sui livelli ematici degli ormoni responsabili della libido. Alcune erbe naturali possono, invece, migliorare la libido come la muira puama, la maca fuerte, il Ginkgo e la Damiana.